Tempo di posa (o di scatto)

Il tempo di posa regola la quantità di luce che raggiunge il sensore o la pellicola e fa in modo che fotografia sia della luminosità giusta. L’aumento o la diminuzione del tempo di posa, produce rispettivamente un’immagine più chiara o più scura. Vi sono però delle situazioni in cui è necessario forzare un tempo particolare per ottenere un effetto creativo.
Vediamo i principali tempi da conoscere e quando usarli.
Un tempo di 1/60 o inferiore è necessario per garantire che le foto non appaiano “mosse”. Nel premere il pulsante di scatto, la nostra mano imprime alla fotocamera un movimento che viene registrato nella fotografia, qualora lo scatto non sia abbastanza breve. Chi usa uno zoom dovrà tenere un tempo ancora più breve. Ad esempio, con uno zoom da 110 mm equivalenti si deve impostare un tempo di 1/125 di secondo.
Nel caso in cui la luce non fosse sufficiente per scattare con questi tempi, sarà necessario utilizzare un treppiede o qualche altro supporto.
Per catturare persone che parlano e camminano è sufficiente 1/60. Per fotografare un ciclista, un animale che corre o che salta oppure una persona che corre ci vuole almeno 1/125 oppure 1/250 di secondo. Automobili, treni e altri mezzi che viaggiano velocemente vanno fotografati da 1/500 in avanti (fino a 1/4000 oppure 1/8000 a seconda delle capacità della fotocamera).
La velocità di posa in questo caso aumenta in relazione all’angolo con cui il veicolo si muove rispetto alla nostra inquadratura.
Un oggetto che si muove parallelamente al nostro angolo di visione, richiede un tempo di gran lunga maggiore rispetto ad un oggetto che si muove perpendicolarmente rispetto al nostro angolo di visione. Anche la nostra distanza dall’oggetto influenza le tempistiche. Un oggetto che sia molto vicino e che ci sfrecci davanti in senso perpendicolare, come un’auto da corsa sulla pista, è il più difficile da fotografare.